DOTTRINA

Fatto economico, presunzioni semplici e distribuzione occulta di utili *

Estratto: Nonostante il suo massiccio impiego nelle aule di giustizia tributaria, la presunzione giurisprudenziale di occulta distribuzione di utili extracontabili rimane pur sempre una presunzione semplice, che consente l’accertamento del fatto economico rilevante ai fini della tassazione solamente se connotata da gravità, precisione e concordanza. L’Agenzia delle entrate non dovrebbe pertanto applicarla in assenza di specifici riscontri sul singolo caso e la stessa cosa dovrebbero fare i giudici. Il mancato rispetto di questa regola svuota di significato la legge mentre impone al contribuente una prova contraria impossibile e autoincriminante.

Abstract:
Despite its extensive use in tax courts, the jurisprudential presumption of hidden distribution of extra-accounting profits remains a simple presumption, which allows the economic fact to be ascertained for tax purposes only if characterized by gravity, precision, and concordance. Therefore, both the revenue agency and the judges should not apply it in the absence of specific findings on a case-by-case basis. Failure to respect this rule results in emptying the law of meaning while imposing on the taxpayer a contrary and self-incriminating proof.

*Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione.

di Mauro Beghin

Agevolazioni fiscali e impatto delle nuove tecnologie sull'ambiente: twin transition e sue criticità* **

Estratto: In un clima di crescente consapevolezza degli effetti negativi delle tecnologie sull’ambiente, anche le politiche fiscali, tradizionalmente orientate a incentivare la digitalizzazione, hanno di recente iniziato a integrare criteri di sostenibilità nei processi di ammodernamento delle imprese, come nel caso del Piano Transizione 5.0 e della previsione in esso contenuta di benefici fiscali vincolati a riduzioni effettive dei consumi energetici. Tuttavia, permangono alcuni limiti strutturali: la durata troppo breve delle misure, la focalizzazione su un solo tipo di impatto ambientale e l’assenza di una visione integrata rischiano di vanificare i risultati attesi. Il saggio si propone di individuare alcune prospettive utili a superare la frammentazione attuale e a promuovere una twin transition realmente efficace, in cui digitalizzazione e sostenibilità ambientale siano perseguite congiuntamente attraverso strumenti fiscali flessibili, stabili e preordinati alla realizzazione del bene comune.
Abstract
: In a climate of growing awareness of the negative effects of technologies on the environment, even fiscal policies, traditionally geared towards encouraging digitalisation, have recently begun to integrate sustainability criteria into business modernisation processes, as in the case of the Transition Plan 5.0 and its provision for tax benefits linked to actual reductions in energy consumption. However, some structural limitations remain: the too short duration of the measures, the focus on only one type of environmental impact and the absence of an integrated vision risk undermining the expected results. This essay aims to identify some useful perspectives for overcoming the current fragmentation and promoting a truly effective ‘twin transition’, in which digitalisation and environmental sustainability are pursued jointly through flexible, stable fiscal instruments designed to achieve the common good.

* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione

di Miriam Pontillo

Accessi, ispezioni e verifiche tributarie dopo la sentenza "Italgomme" della Corte EDU: garanzie vecchie e nuove* **

Estratto: Con la recente sentenza Italgomme, la Corte EDU ha dichiarato che lo Stato italiano, per il modo in cui attua gli accessi, ispezioni e verifiche tributarie nei locali destinati alle attività imprenditoriali e di lavoro autonomo, ha violato l’art. 8 CEDU, il quale riconosce e tutela il «Diritto al rispetto della vita privata e familiare». Ne consegue per lo Stato italiano l’obbligo di conformarsi alla sentenza, non solo rispetto ai casi concreti che hanno originato la decisione della Corte EDU, ma anche, più in generale, eliminandone a monte le cause (siano esse legislative, amministrative o giurisprudenziali) allo scopo di prevenire il ripetersi in futuro di analoghe infrazioni. Scopo delle presenti riflessioni è cercare di individuare quali cambiamenti ci attendono sul piano delle misure generali, con particolare riferimento alle regole che presiedono alla disposizione e all’esecuzione degli accessi, ispezioni e verifiche da parte dell’amministrazione finanziaria e alle necessarie garanzie ex ante per chi li subisce.

Abstract
: With the recent Italgomme judgment, the European Court of Human Rights declared that the Italian State, due to the way in which it carries out tax access, inspections and audits in business premises and in premises used for professional activities, has violated Article 8 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms, which recognizes and protects the “Right to respect for private and family life” . The Italian State is therefore obliged to comply with the judgment, not only with regard to the specific cases that gave rise to the ECHR’s decision, but also, more generally, by eliminating the causes upstream in order to prevent similar violations from recurring in the future. The purpose of these reflections is to try to identify what changes await us in terms of general measures, with particular reference to the rules governing the provision and execution of tax access, inspections and audits by the tax authorities and the necessary ex ante guarantees for those who undergo them.

* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione

di Giuseppe Vanz

Profili sistematici delle disposizioni tributarie domestiche in tema di disallineamenti da ibridi*

Estratto: Le rationes ispiratrici l’introduzione delle disposizioni anti-ibridi in oggetto sono essenzialmente riconducibili alla volontà sovranazionale, condivisa dai Paesi OCSE e da quelli appartenenti alla UE di evitare, da un lato – sulla stessa linea di quanto avvenuto in passato in relazione ad altri insiemi di disposizioni presenti anche nel nostro ordinamento – fenomeni di erosione delle basi imponibili delle imposte reddituali e quindi, in buona sostanza, perdite di gettito potenzialmente dannose per il finanziamento delle spese pubbliche nazionali e, dall’altro, fenomeni di concorrenza fiscale dannosa. Le finalità cui si è fatto cenno poc’anzi hanno comportato l’introduzione di disposizioni aventi natura strutturale volte ad incidere sulla determinazione della base imponibile del reddito di impresa, le quali, pur volendo colpire comportamenti meramente “erosivi” come tali caratterizzati da un minore grado di “pericolosità” fiscale rispetto a quelli evasivi o elusivi, producono nondimeno, all’interno dell’ordinamento tributario italiano, gli effetti tipici di qualsiasi disposizione anti-evasiva. Per quanto concerne, infine, il versante del diritto europeo, si nota come le disposizioni anti-ibridi – qualora fosse sollevata, in sede giurisdizionale, la questione circa la loro compatibilità o meno con le libertà fondamentali previste dal TFUE – potrebbero correre il rischio di essere valutate in contrasto con il principio di proporzionalità e, in particolare, con i relativi requisiti di idoneità, necessità e stretta proporzionalità.
Abstract
: The anti-hybrid provisions can be justified by the supranational will, shared by both OECD countries and EU ones, on one side to avoid tax erosion of the income tax bases and therefore, basically, revenue losses possibly harmful for the funding of national public expenditures and, on the other side, situations of harmful tax competition. The said justifications involved the introduction of provisions of a structural nature, geared to affect the determination of the business income tax base, which, even wanting to tackle behaviours characterized by a lower degree of tax risk compared to evasive or abusing ones, produce however, inside the Italian tax system, the typical effects of any anti-evasive provision. Finally, as far as European law is concerned, it must be noted that the anti-hybrid provisions – should the domestic judges raise the preliminary question, in front of ECJ, concerning their compatibility with the fundamental freedoms – could run the risk to be evaluated in contrast with the proportionality principle and in particular with the relevant requirements of suitability, necessity, and strict proportionality.

* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione

di Francesco Pedrotti

Scambio di informazioni e piattaforme digitali: la Direttiva DAC 7 e la sua attuazione in Italia*

Estratto: Il contributo approfondisce la disciplina recata dalla Direttiva DAC 7 relativa alla raccolta, alla verifica e alla comunicazione delle informazioni da parte delle piattaforme digitali, avendo riguardo anche alle norme di attuazione nell’ordinamento italiano. Dopo avere analizzato le finalità della Direttiva DAC 7 e, più in generale, il collegamento della Direttiva DAC con l’obiettivo unionale di funzionamento del mercato interno, l’autore indaga le principali questioni interpretative che si pongono nell’individuazione dell’ambito di applicazione della disciplina sotto il profilo soggettivo e oggettivo, approfondendo altresì come il diverso ruolo del gestore della piattaforma possa incidere sull’applicazione degli obblighi previsti dalla Direttiva.

Abstract
: The article examines the provisions of DAC 7 Directive on collection, due diligence and reporting of information by digital platforms, also taking into account the Italian rules that implemented the Directive. After analyzing the purposes of DAC 7 Directive and, more generally, the link between the DAC Directive and the EU’s objective of functioning of the internal market, the author examines the main interpretative issues that arise in identifying the scope of application of the relevant provisions from both a subjective and objective standpoint, also exploring how the different roles of platform operators may affect the application of the obligations set out in the Directive.

* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione

di Alessio Persiani

Osservazioni in tema di adeguamento alla sentenza "Italgomme" della Corte EDU*

Estratto: Si analizza la sentenza pronunciata nella causa Italgomme Pneumatici S.r.l. and Others v. Italy, con la quale la Corte Europea dei Diritti dell’uomo ha accertato la violazione dell’art. 8 CEDU nella parte enunciante il diritto di ciascuno al rispetto del domicilio, in occasione di accessi, ispezioni e verifiche dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza presso locali commerciali, sedi legali o locali adibiti all’esercizio di attività professionale. Si sostiene che l’adeguamento dell’ordinamento giuridico italiano alla sentenza in esame debba avvenire mediante interventi di natura legislativa, illustrando le ragioni che impediscono di pervenire a un’interpretazione convenzionalmente conforme della normativa vigente. Viene altresì messa in evidenza l’inidoneità dell’art. 13-bis del D.L. n. 84/2025 a realizzare un effettivo allineamento con i principi affermati nella decisione.

Abstract
: This article analyses the judgment delivered in the Case of Italgomme Pneumatici s.r.l. and Others v. Italy, in which the ECtHR found a violation of Article 8 of the ECHR, insofar as it protects the right of everyone to respect for their home, in the context of access, inspection and audits carried out for tax assessment purposes at business premises, registered offices or premises used for professional activities. It argues that, in order to fulfil its obligations under Article 46 of the Convention and under Article 117 of the Italian Constitution, Italy must amend its domestic legislation, since an interpretation of the current legal framework consistent with the Convention, as interpreted by the ECtHR, appears to be preclueded for ordinary domestic Courts. The article further contends that Article 13-bis of Decree-Law No. 84/2025 is insufficient to ensure genuine alignment with the principles established in the ECtHR’s decision.

* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione

di Andrea Rovagnati

Motivi aggiunti in appello: considerazioni de jure condito e prospettive nell'ottica della tutela effettiva*

Estratto: Il lavoro analizza la recente modifica dell'art. 58, comma 2, del D.Lgs. n. 546/1992, che prevede la facoltà per il contribuente di proporre nel giudizio di appello motivi aggiunti (propri) di impugnazione avverso l'atto controverso, determinando la definitiva conformazione del regime dei c.d. nova in appello del processo tributario a quello proprio del processo amministrativo. Il lavoro ripercorre, quindi, l'evoluzione che l'istituto dei motivi aggiunti ha subito, per lo più ad iniziativa del diritto vivente, nel processo amministrativo, illustrando le ragioni che rendono possibile, in linea teorica, e fortemente auspicabile, per il principio di effettività della tutela giurisdizionale, un analogo sviluppo dell'istituto nel processo tributario, fino ad ipotizzare, de jure condendo, la proponibilità anche dei motivi aggiunti c.d. impropri. Infine, il lavoro illustra i profili procedurali del ricorso per motivi aggiunti in appello, quali desumibili dal rinvio generale alla disciplina del giudizio di primo grado e dall'esperienza processuale amministrativa.

Abstract
: The paper analyses the recent amendment to Article 58, paragraph 2, of Legislative Decree No. 546/1992, which provides for the taxpayer's right to submit additional (own) grounds for appeal against the disputed act in the appeal proceedings, thereby bringing the regime of the so-called nova in appeal in tax proceedings into line with that of administrative proceedings. The paper therefore traces the evolution that the institution of additional grounds has undergone, mainly on the initiative of case law, in administrative proceedings, illustrating the reasons that make it possible, in theory, and highly desirable, for the principle of effective judicial protection, for a similar development of the institution in tax proceedings, to the point of hypothesising, de jure condendo, the admissibility of so-called improper additional grounds. Finally, the work illustrates the procedural aspects of appeals on additional grounds, as can be inferred from the general reference to the rules governing first instance proceedings and from administrative procedural experience.

* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione.

di Rossella Suraci

GIURISPRUDENZA TRIBUTARIA

Esclusione della sentenza ex art. 531 c.p.p. dalle pronunce rilevanti ai fini della disciplina sui costi da reato*

Estratto: La nota prende in esame l’ordinanza n. 11356/2025, con la quale la Corte di Cassazione ha escluso che la sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato ex art. 531 Codice procedura penale possa produrre effetti liberatori nel contesto della disciplina sui costi da reato, essendo estranea alle ipotesi tassative previste dall’art. 14, comma 4-bis, della Legge 537/1993. In tale caso, spetterebbe al giudice tributario accertare incidentalmente la sussistenza del reato e dunque l’applicabilità del regime di indeducibilità. L’esclusione determina, tuttavia, una disparità di trattamento rispetto alle altre fattispecie “liberatorie” previste da tale disposizione, potenzialmente foriera di esiti irragionevoli. Inoltre, il giudizio tributario potrebbe risultare inadeguato all’esecuzione di un accertamento di carattere penalistico e potrebbe altresì emergere un problema temporale derivante dallo sfasamento fra i tempi del processo penale e quelli del procedimento tributario, con conseguente lesione delle garanzie del contribuente.

Abstract
: The note examines Ordinance No. 11356/2025, in which the Italian Supreme Court held that a judgment declaring the extinction of the offence pursuant to Article 531 of the Code of Criminal Procedure does not produce exonerative effects within the framework of the rules on the non-deductibility of costs arising from criminal conduct, as it lies outside the exhaustively enumerated cases set forth in Article 14(4-bis) of Law No. 537/1993. In such circumstances, the incidental ascertainment of the existence of the offence – and, correlatively, the applicability of the non-deductibility regime – falls to the tax court. That exclusion, however, entails a disparity of treatment vis-à-vis the other “liberatory” hypotheses contemplated by the provision, with the attendant risk of unreasonable outcomes. Furthermore, the tax trial may be structurally ill-suited to hosting an incidental assessment of a criminal nature, and a further temporal difficulty may arise from the misalignment between the timelines of the criminal process and those of tax proceedings, with a consequent impairment of the taxpayer’s procedural safeguards.

* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione.

Costi da reato – Art. 14, comma 4-bis, L. 537/1993 – Doppio binario e limiti alla rilevanza delle pronunce penali nel giudizio tributario – Sentenza di non doversi procedere ex art. 531 Codice procedura penale – Autonoma valutazione dei presupposti da parte del giudice tributario

In tema di indeducibilità dei costi da reato, ai sensi dell’art. 14, comma 4-bis, della L. n. 537/1993, la rilevanza delle pronunce penali nel giudizio tributario costituisce deroga al principio del loro non automatico rilievo; pertanto, la declaratoria di estinzione del reato pronunciata in sede dibattimentale ex art. 531 Codice procedura penale, non rientrando tra le ipotesi tassativamente previste dalla norma, comporta che resti in capo al giudice tributario il potere di verificare autonomamente i presupposti per il disconoscimento dei costi da reato. Né è possibile equiparare, ai fini fiscali, la sentenza di estinzione del reato ex art. 531 Codice procedura penale a quella di non luogo a procedere ex art. 425 Codice procedura penale, giacché quest’ultima non implica alcun previo esame di fondatezza dell’accusa, mentre la prima presuppone, in quanto resa in sede dibattimentale, la verifica della sussistenza degli elementi posti a fondamento dell’azione penale.

di Matteo Chionchio

Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e idoneità della condotta: onorati i principi? *

Estratto: Con la pronuncia in commento, la Corte di Cassazione torna a interrogarsi sulla natura di pericolo concreto del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (art. 11 del D.Lgs. 74/2000), soffermandosi in particolare sulla necessaria offensività che deve colorare la condotta del reato. Appare, dunque, lodevole il tentativo di recuperare la fattispecie in commento entro i canoni delle guarentigie costituzionali della materia penale, in un settore – quello dell’art. 11 – da sempre incline a riscritture giurisprudenziali del tipo criminoso.

Abstract
: In the ruling under discussion, the Court of Cassation once again examines the requirement of a concrete risk in the offence of fraudulent evasion of tax payments (Article 11 of Legislative Decree No. 74/2000), focusing on the element of harmfulness that must characterize the offender’s conduct. The Court’s effort to reinterpret this offence in light of the constitutional safeguards that govern criminal law is therefore commendable, especially in a field – namely that of Article 11 – that has long been subject to shifting judicial interpretations of its criminal nature.

* Gli articoli contrassegnati da un asterisco sono stati giudicati positivamente, su base anonima, da un membro del Comitato di valutazione designato a rotazione.

Misura cautelare reale - Sequestro preventivo - Sottrazione fraudolenta al pagamento dell'imposta - Capienza notevole dell'indagato - Sussistenza - Fumus del reato - Vizio di motivazione

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